La situazione economica è, e si profila ancora per il futuro prossimo, molto difficile. Uno dei motori economici possibili potrebbe essere quello della riqualificazione edilizia. Un regolamento urbanistico farraginoso e complicatissimo, la mancata approvazione della variante del Piano strutturale e del Piano Operativo, presentato dalla giunta Ghinelli, risultano essere un freno ed un limite a questa possibilità.

Patto Civico per Arezzo contesta politicamente questi documenti per l’ulteriore consumo di suolo nonostante già dal precedente “Piano” rimanessero ancora non sfruttate superfici edificabili; quello che è più grave è che gli stessi organismi tecnici della Regione Toscana, cosa abbastanza irrituale, li ritengono carenti, redigendo numerose richieste di modifica o integrazione.

Inconcepibile, secondo Patto Civico, è stata la mancanza di coinvolgimento dei cittadini, dei portatori d’interesse e delle categorie, questo ha portato l’effetto di sommergere il Comune di osservazioni ovvero richieste di variazione.

 

Secondo Daniele Farsetti – candidato Sindaco per Patto Civico:è inaccettabile che un modo di procedere così inadeguato stia, di fatto, facendo perdere tempo prezioso alla città in un momento così delicato. Nelle decine di pagine di contestazioni mosse si possono leggere passaggi come: il piano attuativo costituisce dettaglio in attuazione del Piano Operativo (art. 107 co.1) e per essere approvato deve essere conforme alle previsioni del Piano Operativo (art. 111 co.1). Il Piano Operativo del Comune di Arezzo rimanda invece la conformazione dei suoli alla fase attuativa degli interventi di trasformazione (PA, PUC o PdC) creando un cortocircuito rispetto alla disciplina regionale vigente.

Sempre nelle osservazioni urbanistiche il dimensionamento proposto “….rendiconta le quantità messe in essere per lo sviluppo futuro” senza però articolare il medesimo secondo le tabelle regionali in quanto “inattuabile”.

Addirittura il Genio Civile della Regione, tra le sue censure, dichiara come manchino completamente, nelle schede di fattibilità, gli studi idraulici preliminari. Ovvero viene definito edificabile un lotto salvo produrre solo successivamente, in fase di progetto, se questo sia possibile idraulicamente, cosa espressamente vietata dalla legge regionale toscana. Insomma un vero pastrocchio”.

L’obiettivo di Patto Civico è avere una città “sostenibile”, in equilibrio con il territorio che la accoglie, con la salute dei propri cittadini. Il tema è come migliorare la qualità della vita nelle aree urbanizzate, riqualificarle e rigenerarle per rispondere alle nuove esigenze abitative e tutelare le aree agricole.

A nostro avviso, il modo migliore per rilanciare il comparto dell’edilizia, quello che in Italia incide maggiormente sul PIL, dovrebbe essere ristrutturare e recuperare gli stabili abbandonati, di insistere sulla riqualificazione, sull’efficienza energetica, sulla bonifica e sul recupero di aree dismesse.