Daniele Farsetti
Sindaco della città più bella del mondo, Arezzo!
Finalmente qualcuno per cui valga la pena votare
Chi sono
Ho cinquanta anni, sono nato ed ho sempre vissuto ad Arezzo, sono sposato, ho un figlio, sono un imprenditore in ambito informatico e credo che la nostra città meriti di uscire dalla palude e dalle sterili contrapposizioni ideologiche che ne hanno frenato la crescita con le precedenti amministrazioni. Da sempre faccio volontariato in varie associazioni cittadine, conosco pertanto il valore dell’impegno.
La mia scelta
Mi candido a Sindaco alle prossime elezioni con grandissimo entusiasmo e voglia di fare bene, sono convinto che l’impegno in politica sia una delle più nobili attività umane: mettersi al servizio della comunità.
Partecipazione ed ascolto dei cittadini, ambiente, diritti, sviluppo economico sostenibile, cultura, in ogni sua forma ed accezione, saranno i fari della mia azione amministrativa.
Per una politica indipendente, nessuna lobby dietro di noi
Secondo Patto Civico, in Italia, ad Arezzo, abbiamo bisogno di maggiori controlli e di assoluta trasparenza nella gestione delle donazioni. Chi prende i soldi per la propria campagna elettorale non può accettarli da chiunque. Chi accetta sostegni economici importanti può sentirsi realmente libero e privo di condizionamenti da chi li ha concessi?
Si può fare politica rimanendo indipendenti
Patto Civico accetta solo micro finanziamenti
Totale trasparenza nella rendicontazione
Cittadini consapevoli al servizio di Arezzo
Bene comune
La politica, da noi intesa, ha come fine la ricerca del bene comune, diffuso e possibile.
Il bene comune, l’insieme delle condizioni di vita di una società, che favoriscono il benessere, il progresso umano di tutti i cittadini, in definitiva l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli, di realizzare se stessi, a partire da coloro che sono più deboli e che da soli non ce la farebbero.
Partecipazione dei cittadini
Partecipare alla crescita materiale e sociale della comunità d’appartenenza è un atto indispensabile e responsabile per la costruzione del bene comune e per la qualità di ogni democrazia.
La sovranità appartiene al popolo, così sancisce inequivocabilmente la nostra Costituzione. L’organizzazione delle forze politiche attuali ha di fatto cancellato la partecipazione.
Solidarietà
La solidarietà è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune. Il più forte ha il dovere di intervenire a favore di chi è più debole sia economicamente, sia socialmente, sia moralmente. “Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.”[proverbio africano]
Merito e competenza
L’incompetenza di chi ci governa è sotto gli occhi di tutti; la complessità dei problemi da affrontare è enorme e richiede, come condizione necessaria la più ampia competenza possibile. Vogliamo fare in modo che le migliori energie si impegnino in politica e anche nella nostra giunta di governo si debbano rispecchiare la diversità e la ricchezza culturale della nostra terra, mettendo in connessione le migliori idee con i migliori uomini.
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”.
La nostra idea di città
Pensiamo ad un modello di comunità capace di rispondere alle esigenze dei suoi cittadini secondo i principi di solidarietà, equità e condivisione. Il nostro progetto è culturale prima che politico, vuole rappresentare un’idea di città che ribalti gli schemi tradizionali: per i molti, non per i pochi.
Un Patto per la PARTECIPAZIONE
La premessa fondamentale è che Patto Civico vuole amministrare insieme ai cittadini, molto più di quanto da sempre avvenuto nella nostra città. Questo perché siamo semplicemente convinti che determinazioni condivise siano molto più efficaci di quelle imposte dall’alto.
Vogliamo sviluppare il nostro programma per il governo del Comune di Arezzo con la partecipazione diretta degli aretini. Dobbiamo riconoscere il cittadino come una risorsa per il funzionamento della comunità locale e coinvolgerlo nei processi decisionali dell’Ente. In tal senso, la sfida più importante che ci proponiamo di affrontare è proprio quella di promuovere il cambiamento nel rapporto tra amministrazione locale e cittadinanza, valorizzando le forme e gli istituti di partecipazione previsti dallo statuto comunale, e soprattutto stimolando le risorse civiche presenti.
- Modifica dello Statuto Comunale introducendo maggiori principi di democrazia partecipata;
- Nei procedimenti amministrativi concernenti la formazione di regolamenti o di atti amministrativi di carattere generale, l’adozione del provvedimento finale può essere preceduta da Istruttoria Pubblica. Questo processo potrà essere richiesto dalla Giunta, da un terzo dei consiglieri o da almeno due terzi dei capigruppo del Consiglio, da almeno cinquecento persone;
- inserire nello Statuto Comunale il principio del bilancio partecipativo;
- referendum comunali.
Un Patto per la CULTURA
Patto Civico intende porre la cultura al centro del proprio progetto politico, come realtà complessa da valorizzare, fatta dal lascito delle generazioni passate (monumenti, chiese, palazzi storici) e dall’insieme dei saperi, che si trasmette attraverso scuole, università, musei, biblioteche, archivi, cinema, teatri, locali, circoli, associazioni, ecc., più in generale tutte le testimonianze, le esperienze e le conoscenze che caratterizzano la comunità.
La precedente amministrazione ha, viceversa, inteso le politiche culturali come fenomeno elitario, divisivo addirittura contrappositivo tra l’alto (loro) ed il basso (la gente, le forze vitali cittadine). Nella nostra città esiste un vivacissimo tessuto culturale fatto di circoli, associazioni, collettivi che, nel migliore dei casi, sono ignorati se non apertamente osteggiati dal Comune di Arezzo.
- Arezzo deve tornare ad avere un progetto, una visione d’insieme e la volontà di costruire un tessuto culturale in costante connessione . Tra le altre cose si deve garantire la fruibilità sistematica di patrimonio sottoutilizzato o in abbandono: recuperare spazi pubblici inutilizzati, non alienarli ma saperli utilizzare. Chiudere la forbice tra numero crescente di spazi abbandonati o sottoutilizzati e domanda inevasa di luoghi di aggregazione e socialità: promozione di attività culturali diffuse (spettacolo, musica, ecc.) attraverso il finanziamento di soggetti associativi e individuali, accoglienza e sostegno alle iniziative spontanee di tipo culturale.
Un Patto per lo SVILUPPO SOSTENIBILE
L’economia circolare offre un’alternativa, un modello economico e produttivo sostenibile. Mira a mantenere prodotti, componenti e materiali alla massima utilità e valore. Ha lo scopo di separare la crescita economica dal consumo di risorse limitate, chiudendo il ciclo dei cicli di vita dei prodotti. Il sistema in cui i materiali vengono trasformati in beni e servizi utili all’infinito è alimentato da sistemi di energia rinnovabile, un “ombrello” sotto cui possono rientrare saperi e pratiche molto diversi come la bioeconomia, la sharing economy, il remanufacturing o i sistemi di gestione avanzata dei rifiuti.
- sostenere tutte quelle forme economiche ed imprenditoriali che basino il loro modello di business sulla “green economy”.
Un Patto per la SANITA’ PUBBLICA E DI QUALITA’
La Repubblica tutela la Salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (art. 32 della Costituzione). Il Diritto alla Salute tutelato costituzionalmente contempla sia la prevenzione che la cura. È indispensabile considerare la Salute non più come un costo, ma come un investimento favorendo l’empowerment e la responsabilizzazione dei cittadini, puntando su di una riorganizzazione del modello di erogazione delle prestazioni sanitarie e supportando politiche di prevenzione diffusa.
Il Servizio Sanitario Nazionale rappresenta la miglior barriera eretta a contrastare le disuguaglianze nella tutela della salute ed è questa la finalità che ha sempre caratterizzato la deontologia delle professioni sanitarie.
- Spingere decisamente verso lo sviluppo delle “Case della Salute”, da ubicarsi nelle periferie e nelle frazioni del territorio cittadino, di esclusiva gestione pubblica. Devono costituire un presidio visibile sul territorio, un luogo fisico in cui si concentrano una serie di servizi, facilmente accessibili, organizzate in modo da garantire la massima “disponibilità” e trasparenza dei propri servizi e attività, prevedendo ampi orari di accesso, per una migliore accessibilità da parte dei cittadini;
- Aumentare le risorse comunali per i servizi sociali.
Un Patto per LA GESTIONE PUBBLICA DEI SERVIZI
Con i rifiuti, con l’acqua e più in generale nei servizi essenziali per i cittadini nessuno deve fare profitto, nemmeno gli Enti pubblici, compreso lo Stato.
Ne consegue che la gestione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti come per il servizio idrico questi devono essere sotto il controllo pubblico e il gestore deve essere un’azienda di diritto pubblico. Pare fin troppo evidente affermare, ed il nostro territorio ne è purtroppo testimone, che consegnare la gestione in regime di monopolio ad un privato di un servizio non porta MAI a dei risparmi, ne significativi miglioramenti al servizio, per i cittadini. Questo perché è fin troppo facilmente intuibile come la gestione privatistica, legittimamente, persegua il profitto. Viceversa la gestione pubblica, non dovendo remunerare investitori o soci, ha l’unico obiettivo di redistribuire i costi.
- impedire il raddoppio dell’inceneritore a S.Zeno:
- rivedere il sistema di raccolta dei rifiuti scelto dall’attuale Amministrazione comunale, al fine di raggiungere in non più di tre anni almeno il 70% di RD; a tal fine si ritiene che il PaP sia il modello di raccolta da sviluppare;
- trasformare AISA Impianti in un’azienda di diritto pubblico e affidargli il compito della gestione dell’intero flusso dei rifiuti raccolti in ambito provinciale, compreso i materiali della raccolta differenziata che attualmente vengono gestiti in impianti fuori provincia con evidenti maggiori costi economici ed ambientali, come proposto dalla stessa azienda;
- istituire un tavolo tecnico al quale invitare rappresentanti del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua, rappresentanti dei lavoratori di Nuove Acque SpA, rappresentanti aziendali Nuove Acque SpA, esperti in materia di ripubblicizzazione e esperti della gestione economico-finanziaria;
La nostra idea della buona Politica
Perché abbiamo deciso di impegnarci in prima persona in un progetto politico, chi c’è alle nostre spalle? Già partendo da questa banale domanda ogni elettore potrebbe risolvere tanti mali tipicamente italiani. Nel nostro caso la risposta è molto semplice: “nessuno”, nessun capo bastone, nessun retroscena, nessun gruppo di interesse.
Siamo quelli che vedete, con le nostre storie personali, la nostra professionalità, le nostre esperienze. Cittadini e cittadine come voi che hanno fatto una scelta di impegno, per offrire il loro contributo a modificare uno status quo che oggi appare totalmente inadeguato.
La politica, da noi intesa, ha come fine la ricerca del bene comune, diffuso e possibile.
Il bene comune, l’insieme delle condizioni di vita di una società, che favoriscono il benessere, il progresso umano di tutti i cittadini, in definitiva l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli, di realizzare se stessi, a partire da coloro che sono più deboli e che da soli non ce la farebbero.
Il bene comune non può prescindere e non può esistere senza perseguire la difesa dei diritti, quelli di tutti, senza distinzione tra classi sociali, orientamento religioso o sessuale.
La persona, in tutte le sue fasi esistenziali, è l’unico vero fine dell’agire politico.
La politica e l’azione amministrativa devono essere sempre al servizio dell’uomo e, quindi, dell’ambiente dove esso vive, della sua aspirazione a realizzarsi personalmente, spiritualmente e socialmente.
La dignità della persona, il lavoro e fare impresa, il rispetto e l’impegno alla tutela dell’ambiente, la cultura come patrimonio sono i nostri valori fondanti.
L’onestà, la partecipazione ed il dialogo con i cittadini, la trasparenza amministrativa, gli strumenti per realizzare questo progetto.
Arezzo non è una città per genitori, i servizi pre e post scuola non partiranno
Il Comune di Arezzo, l’assessore Lucia Tanti, hanno comunicato l’impossibilità da parte dei servizi comunali di far partire i servizi pre e post scuola, almeno fino al 31.12 per i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie. Questo servizio essenziale consente ai...
Se la politica aretina imparasse a dire “ho sbagliato, scusate, grazie dei vostri suggerimenti”
«Ho sbagliato, scusa» è il genere di frase che Fonzie, nella celebre serie tv “happy days”, non riusciva a pronunciare mai. Chiedere scusa implica aver accettato, e dunque anche accertato, un errore il cui unico rimedio, se possibile, è dato appunto dall’assunzione di...
Con l’Acqua non si devono fare utili, destra e sinistra hanno eluso l’esito refendario
Accogliendo con favore e assoluta condivisione l’appello del Comitato Acqua pubblica di Arezzo, del suo presidente Gianfranco Morini, Patto Civico, fin dalla sua costituzione, ha su questo tema una posizione netta e precisa: con l’acqua, destinata alle persone,...